Licia Garotti, Partner, e Giorgio Rapaccini, Senior Associate, per la practice di Diritto delle Tecnologie e della Proprietà Intellettuale e Industriale hanno commentato su ItaliaOggi la recente sentenza n. 3118/2025 del Consiglio di Stato, che segna un importante precedente nella definizione dei confini dell’Ambush Marketing in Italia.

La controversia riguardava una sanzione di 100.000 euro inflitta dall’AGCM a una nota piattaforma di e-commerce, per aver esposto durante Euro 2020 un cartellone pubblicitario in prossimità dell’area ufficiale UEFA a Roma. Il messaggio, pur privo di riferimenti espliciti all’evento, utilizzava simboli e linguaggi in grado di evocare un legame con la manifestazione sportiva, generando così nel pubblico la percezione errata di un’associazione ufficiale.

La sentenza conferma l’impostazione dell’Autorità e del TAR Lazio: anche comunicazioni indirette e solo suggestive possono risultare illecite se idonee a creare un collegamento ingannevole con eventi protetti da diritti di esclusiva. Un monito chiaro per le imprese che intendono promuovere i propri brand in contesti sportivi senza autorizzazione ufficiale, soprattutto in vista di appuntamenti come le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026.